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AFRICA


AFRICA

Riuscire a spiegare ciò che provo con le parole non è semplice non perché non lo sappia spiegare, certamente no, le parole non mi mancano, semmai temo che i miei sentimenti per questo sconfinato continente non siano capiti come vorrei. Le emozioni sono così forti e così intense, che diventa difficile veramente spiegarle, bisogna provare a viverle per capirle veramente. E comunque le parole non potranno mai dire abbastanza sulle emozioni che l'Africa ha suscitato in me. Il desiderio di tornare in Africa è fortissimo. Lo chiamano “mal d’Africa”. Se dovessi definirlo direi che consiste nel fatto che il tuo viaggio non finisce mai, anzi sembra iniziare al rientro, quando realizzi che, nonostante la tua vita e quella delle persone che hai incontrato procederà come sempre, tu non puoi rassegnarti all’idea che la tua esperienza si chiuda lì. Per il resto, l’Africa non si può raccontare. Si può solo scegliere di viverla.

Sergio Balacco 

     31 May 2014


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Come aprire un business in Sudafrica

(Scritto da Sergio Balacco, Hoi An, Vietnam, 2012©) 

Leggendolo qualcuno obbietterà che è una ripetizione, un copia e incolla di un’altra analisi simile recentemente pubblicata. Forse. L’idea di questo articolo è nata parlandone con i soliti amici che mi rimproveravano di aver dedicato pagine su pagine al Vietnam e nulla al Sud Africa dove ho trascorso alcuni anni della mia vita, anni vissuti intensamente e quindi più belli. Cercando e ritagliandomi i necessari spazi nella affollata agenda degli impegni ho trovato la giusta ispirazione per raccogliere le idee, i ricordi e le informazioni necessarie (avvalendomi anche di internet) per fornire un valido supporto e documento utile a chi decidesse di intraprendere una nuova avventura in quel grande Paese all’estremo sud del continente africano chiamato Sud Africa. Attenzione però perché questa volta parliamo di una nazione africana di tutto rispetto e non di un paese dell’ex terzo mondo nell’immaginario collettivo. E sì perché il Sud Africa ha una lunga storia alle spalle, una storia di guerre e di dolore, una storia di ingiustizie ma anche di grande partecipazione di tutto un popolo affinché si potesse vivere insieme in armonia, in questa sconfinata e meravigliosa terra ai confini dell’Africa: a nord verso la Namibia ex protettorato Sud Africano, verso il Botswana che un tempo si chiamava Beciuanaland al tempo della dominazione inglese terminata con l’indipendenza nel 1966, lo Zimbawe che un tempo di chiamava Rhodesia la cui storia ripercorre in qualche modo quella Sud Africana anche se nel tempo ha portato diverse volte il Paese verso la guerra civile, e verso il Mozambico. A sud, est e ovest gli oceani. Quello Indiano e l’Atlantico si incrociano virtualmente davanti al promontorio del Capo di Buona Speranza a torto definito per anni, almeno sui testi in lingua italiana, il punto più meridionale dell’Africa e del Sud Africa, In effetti il punto più a sud è Cape Agulhas dal cui famoso faro si può fotografare l’oceano e affermare senza ombra di dubbio: «Davanti a me solo il Polo Sud!»

Il faro di Cape Agulhas
Perché il Sud Africa?

Bella domanda, perché è la terra fra tutte quelle dove ho vissuto che ho amato (e amo tuttora) di più.

Solo questo?

No certamente, di tutti i paesi africani, il Sud Africa è il più moderno, ha ben sviluppato infrastrutture e servizi moderni. Città come Cape Town, Johannesburg, Pretoria, Durban, Knysna, e molte altre hanno tipi di strutture, servizi, divertimento, ristoranti, e le offerte che ci si aspetta di trovare in città americane o europee. Meglio ancora, il Sud Africa ha ulteriormente migliorato le infrastrutture in seguito alla Coppa del Mondo di calcio del 2010. Offre un mix unico di cultura, natura e paesaggio e tutto questo nonostante sia il paese più moderno africano, offre ancora molte delle attrazioni che attirano la gente in Africa. È intriso di vivace cultura e ha il selvaggio bush africano alla porta sul retro. Questo è importante per capire perché il Sud Africa è un posto speciale. Ha un raro mix di sviluppo moderno, cultura africana, attrazioni all'aperto e selvaggia natura che non troverete in nessun'altra parte del mondo.
E da non sottovalutare anche l’aspetto finanziario, il rand Sud Africano (ZAR) è debole rispetto all’euro, sterlina, dollaro che si portano dietro un maggior potere d'acquisto.
Questa è una ragione particolarmente interessante per fare business in Sud Africa. Un euro si scambia attualmente per circa 11 Rand; è ancora più debole rispetto alla Sterlina britannica (13 Rand per 1 Pound) e il dollaro Usa (9 a 1). Con una conversione di valuta forte è possibile sperimentare tutto il meglio che il Sud Africa ha da offrire senza spendere tanto come si farebbe in un'altra parte più costosa del mondo.
Anche in relazione a questo punto, il Sud Africa ha moderne infrastrutture finanziarie, il che significa facilità per tutti i nostri strumenti di pagamento, trasferimento e gestione delle risorse e investimenti  in tutto il paese.

Convinti?

Per gli eterni indecisi, per chi ama la cultura, per chi ambisce a conoscere la gente Sud Africana, e le loro tradizioni potrei aggiungere che la cultura del Sud Africa è una miscela unica di molte persone che discendono da africani, gruppi asiatici, ed europei.
L'arcivescovo Desmond Tutu ha meglio descritto il Sud Africa quando ha l’ha chiamato "la nazione arcobaleno". Alcuni dei gruppi predominanti sono i Venda, Sotho, Nguni (per il quale gli Zulu e Xhosa sono i più grandi, più noti sotto-gruppi), e il Shangaan-Tsonga, i quattro maggiori gruppi etnici in Sud Africa. Altri gruppi predominanti sono gli afrikaner di origine olandese, i bianchi di discendenza britannica (inclusi in questo gruppo oltre trecentomila italiani), e grandi gruppi con radici indiane. Nelle principali aree urbane si trovano negozi e venditori di alimenti e merci di tutti i tipi. Per le strade di Cape Town, per esempio, si trovano negozi che vendono samosa e curry, biltong (saporitissima carne secca bovina o dei principali bovidi Sud Africani) che è stato perfezionato dagli olandesi, sale da tè dove i locali mangiano gustose focaccine fresche accanto al loro tè caldo, e molti venditori locali vendono arte africana, dipinti e sculture in legno realizzata a mano.

Vorrei ricordare anche le zone rurali del Sud Africa dove è ancora possibile vivere la vera cultura africana. Ci sono intere comunità e le regioni dove gli abitanti vivono ancora in capanne, o in alloggi di base, in un modo simile al modo in cui le generazioni passate hanno vissuto. Qui troverete che gli uomini pagano la dote per le spose con i bovini simbolo di ricchezza. Qui scoprirete che fioriscono opere d'arte tradizionali, e meglio di tutti, la danza, il canto e la musica Sud Africana che sono una parte importante della vita.
La cosa più fantastica dei Sud Africani, indipendentemente dalla loro etnia o del luogo in cui vivono, è che sono, per la maggior parte, molto ben disposti nell’accettazione degli altri e ottimisti per il futuro.

E ricicliamoci anche in Sud Africa. Perché innanzitutto riciclarsi fa bene, servono sempre nuovi stimoli nella vita per andare avanti, non per tirare la carretta ma per spingerla, per decidere noi a che velocità andare e dove andare.

Perchè questa prefazione e nemmeno tanto breve?

Perchè intendo parlare del Sud Africa come meta dei futuri imprenditori a caccia di buone opportunità per crescere, con una precisazione: in Sud Africa non si va con l’idea di fare fortuna, di cogliere al volo l’occasione della vita come in Vietnam, ci sono anche quelle ovviamente ma più rare. In Sud Africa si va per consolidare la propria esperienza, non dico il successo, già ottenuta altrove.
Significa tagliare le gambe ai sogni di gloria? Non necessariamente, ma non ci si improvvisa imprenditori senza una benché minima cognizione di causa. Insomma se avete sempre lavorato da dipendente non pensiate sia semplice trasferirvi nella nazione arcobaleno, servono innanzitutto dgli investimenti minimi, che forse possono sembrare bassi a molta gente però a chi sognava di dare un taglio netto alla propria vita passata sono un’enormità. In Sud Africa per sperare di viverci bisogna investire oppure partire dall’Europa con una offerta di lavoro già definita. Il visto di lavoro infatti si ottiene al primo Consolato vicino a dove abitate solo dopo aver in tasca un regolare Contratto di Lavoro con un’impresa sudafricana e detto contratto è stato approvato dalle autorità competenti. Non pensate di mettervi uno zaino in spalla e tentar la fortuna quaggiù, potreste provare clamorose delusioni.
Ci tenevo a dirlo subito e chiaramente, sognare non costa nulla, meglio però se con i piedi saldamente a terra.
Considerazioni prima di iniziare

A questo punto è chiaro che si vuole iniziare la propria attività. Abbiamo veramente deciso in base al portafoglio o solo con il cuore? Non c’è una risposta precisa a tutto, abbiamo deciso quindi meglio darsi da fare. Prima di tutto sarebbe necessario farsi uno stretto elenco, una check list per verificare quali sono i prossimi passi da compiere per realmente poter affermare di esser pronti a partire e non solo virtualmente. Quali sono le vostre motivazioni e azioni che fronteggerete (incluse le delusioni) per arrivare a quel successo che vi siete posti. Successo che non significa veramente diventare ricchi, quella è una delle tante opzioni, si diventa ricchi quando il nostro successo è più rapido di quello che ci si aspettava, quando tutti fanno a gara per acquistare utilizzare i vostri servigi, quando riuscite a sfondare quella porta e mettere il capo dall’altra parte della barricata e scoprire che, di là, è tutto più facile. Ma come arrivarci?

Motivi per avviare un'impresa:

Voi siete il vostro capo e non dovete rispondere a qualsiasi "dittatore". Potete imporvi una maggiore flessibilità dell'orario di lavoro e le attività di lavoro. È possibile scegliere quando e come fare le cose. Approfittate di tutto il vostro buon lavoro. Tutti i profitti sono per voi, non per qualcun altro. Il cielo è il vostro limite. In caso di successo i vostri guadagni potrebbero rendere il look del vostro attuale stipendio decisamente insignificante. Si arriva a fare qualcosa che vi piace. Si ha la possibilità di impiegare gli altri e migliorare anche la loro vita.

Motivi per non avviare un'impresa:

Il novanta per cento delle imprese non va oltre i primi cinque anni di attività.
Il primo anno di attività i guadagni possono essere minimi o inesistenti perchè state costruendo la vostra base di clienti. Non esiste stipendio sicuro alla fine di ogni mese. Trovare finanziamenti per impostare la vostra attività è estremamente impegnativo. La vostra azienda diventa la vostra vita. Non ci sono ne sabati ne domeniche e neppure le feste comandate, il lavoro prima di tutto. Quando la pressione per ottenere risultati inizia a diventare importante, si può lavorare 7 giorni alla settimana, 16 ore al giorno. La vostra famiglia tollererà tutto questo? Probabilmente non perderete loro ma cosa ne dite dei vostri amici? Se le cose vanno male (spesso oltre il ragionevole controllo), si rischia di perdere tutto. Se si inizia da soli si deve fare tutto, vendite, contabilità, acquisti, produzione, amministrazione, ecc. Le più rosee probabilità indicano che saranno dolori, siete pronti per questo? Avete tutte le competenze necessarie? Siete in grado di vendere, aggiornare i libri contabili ogni mese, soddisfare i requisiti governativi, la burocrazia, pagare le tasse, versare i contributi dei vostri dipendenti per tempo e nella misura necessaria, pagare l’IVA, registrare le vendite, gli acquisti, i clienti, far rendere adeguatamente la vostra idea, il vostro prodotto?
La soluzione è rispondere adeguatamente alle domande di cui sopra, in tutta  onestà e dare loro un peso virtuale. Tenete presente che se si esegue la propria attività così come viene impostata nel Business Plan, seguendolo alla lettera (e sperando che sia stato eseguito con altrettanta capacità) allora tutto diventa più facile.

Avete gli attributi per diventare imprenditori?

Diciamoci la verità, molti di quelli che decidono di tentare la fortuna all’estero non hanno mai provato come imprenditori. La salute del nostro Paese non è delle migliori, tutto va male, il carico fiscale ha raggiunto limiti inaccettabili, tutto costa maledettamente caro e alla fine del mese si risparmia niente, e allora la soluzione più facile può sembrare esser quella della fuga, ma fuggire dove? Il Sud Africa potrebbe essere la soluzione ideale, se l’avete scelto non ve ne pentirete ma attenti, se non siete mai stati prima imprenditori, se non avete mai provato a scommettere sulle vostre risorse senza poter contare su quelle di qualcuno che sta una spanna sopra di voi, tutto può diventare difficile, non è facile almeno come si vorrebbe rappresentare o come fino ad ora avete creduto. Essere imprenditori e soprattutto di se stessi rappresenta una scelta di percorso dal quale il ritorno alle origini potrebbe far molto male al proprio equilibrio fisico e mentale, pensateci bene prima di mettere in moto la baracca.

Chi è un Imprenditore?

Diventa necessario verificare di avere le capacità e gli attributi di un imprenditore: sul Codice Civile c’è una definizione non molto in linea con quello che io intendo, si fa diventare l’imprenditore un uomo di successo anche quando sappiamo non è così, lo si pone maggiormente sotto una luce di responsabilità commerciale: “è imprenditore chi esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni e servizi. Il fine è quello della produzione o dello scambio di beni o di servizi.”
È il Chambers di chiara origine Inglese che riporta la luce, si rifocalizza sulla questione principale, il motivo di intraprendere: “Un imprenditore è una persona che istituisce e gestisce un'attività economica d'impresa assumendosene i rischi da essa derivanti.”

Io non credo per un minuto che un imprenditore è un particolare tipo di persona che è "uno su un milione" o una razza molto rara. Invece credo che la maggior parte delle persone ha la capacità di diventare imprenditori. Per alcuni però sarà meglio che altri, ma è semplicemente una capacità che può essere appresa, non si nasce imprenditori, lo si diventa. È quindi necessario identificare le caratteristiche importanti di un imprenditore e di lavoro volto a migliorare queste capacità. Una volta che avete deciso di iniziare la vostra attività, il passo successivo sarebbe molto probabilmente decidere su quale struttura aziendale vorrete utilizzare, al fine di gestire la vostra impresa.

Il Vittoria & Alfred Waterfront a Cape Town

Tipologia di Imprese Commerciali

La nuova legge per le imprese commerciali entrata in vigore in Sud Africa nel 2011 ha leggermente modificato le strutture di business a disposizione dei sudafricani (e degli stranieri che vogliono ivi aprire un’attività imprenditoriale). Le definizioni sono comuni a molti altri ordinamenti giuridici e commerciali con la sola eccezione della Close Corporation che può essere equiparata alla Limited di chiara origine inglese ed in parte alla nostra SRL, purtroppo la legge del 2011 l’ha soppressa, non potrà più essere utilizzata per le imprese di nuova formazione mentre rimane per tutte quelle già esistenti anche se acquistate da imprenditori stranieri dopo la promulgazione della legge del 2011. Vediamole dunque insieme: Impresa Individuale (Sole Proprietor), Close Corporation (solo imprese già esistenti), Società Privata, può anche essere a responsabilità limitata (Private Company), Azienda Pubblica (Public Company), Società in partenariato (Partnership), Fiduciaria (Business Trust), Organizzazione Non-Profit (Non-profit Organization), e poche altre formule minori. Non ritengo sia necessario affrontare il discorso sulle aziende pubbliche o società fiduciarie ne tantomeno delle organizzazioni non-profit. Affrontiamo solo le modalità relative alle prime due in quanto sono di gran lunga le più comuni (e utili) strutture con cui creare un business.

Impresa Individuale (Sole Proprietor)

Conosciuta anche come Ditta Individuale. L’Impresa Individuale è la forma giuridica più semplice e meno onerosa  poichè per la sua costituzione non sono richiesti particolari adempimenti. La ditta individuale è quel tipo di impresa che fa riferimento a un solo titolare (cioè l’imprenditore) il quale  è quindi l’unico responsabile e anche l’unico promotore della sua iniziativa imprenditoriale. All’imprenditore non si impone una quantità  minima di capitale iniziale da investire (oltre a quanto richiesto per ottenere il Business Permit in Sud Africa). Essendo lui l’unico “responsabile” di tutto il processo imprenditoriale, è chiaro che il rischio d’impresa ricade tutto su di lui. Ciò significa che tutto il patrimonio dell’imprenditore individuale è soggetto al rischio d’impresa. In caso di insolvenza dei debiti della ditta individuale, egli risponde nei confronti dei terzi con tutti i suoi beni, anche personali. In questo caso non si possono avere soci, solo i dipendenti. La ditta individuale viene solitamente preferita, come forma giuridica, quando si devono svolgere attività che non richiedono grandi investimenti e che comportano rischi abbastanza limitati. La denominazionde della ditta individuale deve comprendere il cognome del titolare o le iniziali del suo nome e del suo cognome.
Per approfondimenti e informazioni aggiuntive consiglio una visita sul sito del CIPC a questo link: http://www.cipc.co.za.

Close Corporation.

Conosciuta anche come CC.  Questa era la forma giuridica di società maggiormente utilizzata in passato in particolare dagli investitori stranieri per la sua semplicità gestionale, amministrativa e fiscale.  Questa forma di attività è stata interrotta e non è più una opzione se si desidera creare una nuova impresa con questa forma giuridica. Ciò non toglie che l’acquisizione di una esistente impresa che la utilizzi è ancora possibile, sia per gli stranieri che per i sudafricani. Le CC che esistevano infatti prima del 2011 possono continuare a esistere sul mercato senza alcun particolare obbligo o modifica dello status giuridico.

Società privata (Private Company)

Conosciuta anche come un Pty Ltd. Questa è oggi la struttura giuridica più probabile per i nuovi imprenditori che vogliono avere tutti i vantaggi derivanti dalla gestione dei loro affari sotto la forma aziendale. In sostanza viene creata una nuova entità a cui viene assegnato un nome sia esso reale o di fantasia (pensate ad essa come una immaginaria 'persona') che  opera come una società.
Una Private Company è giuridicamente separata dalla persona, cioè i beni propri del proprietario o azionista, e di tutti gli eventuali azionisti aggiuntivi, non concorrono in proprio per far fronte a perdite o debiti dell’azienda nei confronti dei creditori.
Quindi ci saranno i proprietari, detti azionisti, che possono essere una o più persone che possiedono l'azienda e gli amministratori (CEO, CFO, MBA, MBU ecc.) che gestiscono l'azienda. Non aspettatevi che ora faccia una spiegazione dettagliata delle sigle sopra descritte, anche perché quello che in linea di principio è valida per un impresa non potrebbe esserlo in un'altra. A volte gli stessi azionisti coprono le posizioni realtive di Amministratore Delegato (CEO), Direttore Finanziario (CFO) ecc., ma non necessariamente.

Tutte queste forme giuridiche di imprese saranno registrate presso il CIPC (sito web http://www.cipc.co.za). Per ogni anno fiscale deve essere presentata una dichiarazione per confermare l’esistenza e il perdurare dell’attività. Le aziende più piccole richiederanno una revisione annuale di contabilità che deve essere eseguita da un contabile certificato dal CIPC (e che può essere lo stesso contabile/commercialista che si occupa di tutti i vostri obblighi fiscali e amministrativi verso CIPC e SARS). Tale revisione annuale è chiaramente una versione molto più semplice e meno costosa di un audit che deve essere eseguito attraverso Auditors come, per esempio SAIGA, KPMG, AGSA ecc. In Sud africa esistono filiali di tutte le maggiori sigle di Auditors che troviamo in Europa e in quasi tutto il mondo occidentale, e in qualche caso anche Orientale. Non ci può essere che l’imbarazzo della scelta.

I vantaggi

È evidente che creare una Private Company ha indubbiamente dei vantaggi. Operare come una impresa dà una immagine più professionale sia nei confronti del pubblico sia nei confronti della pubblica amministrazione che può così operare un controllo più capillare utilizzando quelle strutture che la legge mette a disposizione, sto parlando ovviamente degli auditors ma non solo. Infatti la fase di revisione da parte di un commercialista può contribuire a garantire che siano eseguite tutte le azioni previste dalle leggi in vigore, rispettandone gli aggiornamenti e le variazioni ad esse effettuate dagli organi di Governo. È molto importante per un imprenditore che arriva da fuori, gli stranieri sono sempre sotto la lente d’ingrandimento in particolare quando si tratta delle imposte.
La legge del Sud Africa vi permette di avere altre società o strutture giuridiche simili che siano azioniste anche della vostra azienda. Per fortuna in Sud Africa ci sono le stesse strutture giuridiche che troviamo in Europa e forse nel resto del mondo, esse permettono a più investitori di condividere la proprietà di un'impresa e questo rende più facile la vendita di tutta o solo porzioni di essa a futuri acquirenti e investitori.
Va anche considerato che i debiti di una Private Company in genere appartengono a detta impresa. Quindi, se le cose dovessero andar male (da tener sempre a mente la possibilità che ciò possa accedere) si perde solo l’investimento e non tutte le vostre risorse private.

Considerazione finale

Qualunque sia la struttura giuridica della vostra impresa, è necessario essere consapevoli del fatto che le strutture governative richiedono sempre la registrazione per l'imposta sul reddito, TVA, UIF, CoID, PAYE e l’applicazione per ottenere alcune licenze a seconda del settore, la dimensione della vostra azienda e conoscere se si sta utilizzando personale locale, sia esso composto da impiegati, operai o dirigenti.
Per quanto riguarda le imprese create da stranieri viene richiesta la creazione di almeno 5 posti di lavoro da assegnare a lavoratori sudafricani o assimilati quindi anche stranieri purchè con permesso di residenza permanente.

Prossimamente affronterò l’approfondimento della materia attraverso indicazioni riguardanti alcuni argomenti utili sia alla formazione dell’impresa che alla sua conduzione, ad uso e consumo di chi non ha mai avuto simile esperienza e vuole saperne di più.
In linea di massima tratterò questioni importanti riguardo il Business plan, gioia e dolore della maggior parte degli imprenditori nostrani, i primi passi della vostra impresa, errori da evitare, i problemi più comuni nella conduzione delle piccole imprese, le informazioni commerciali riguardo le truffe più comuni, come comprendere e applicare la legislazione per le piccole imprese, il computer questo sconosciuto nell’ambito imprenditoriale (scordatevi video giochi e affini) e poi tutte quelle informazioni utili alle piccole imprese che vanno dai libri di contabilità, ai finanziamenti in particolare nei riguardi della piccola impresa, agli incentivi, alle informazioni per tenersi sempre aggiornati per quanto riguarda le leggi e gli ultimi sviluppi. I servizi alle piccole imprese.

Con questa prima parte del articolo ho cercato di fornire tutti i consigli e le informazioni più semplici e facili da capire per poter iniziare con successo la vostra impresa. Se volete consigli e suggerimenti che analizzino più in profondità le informazioni è necessario rivolgersi a un consulente professionale oppure all’ICE (Istituto per il Commercio Estero) sia a Cape Town che a Johannesburg.

I visti.

Diversamente dagli argomenti trattati nel mio precedente servizio, qui bisogna doverosamente parlare dei visti. Se volete visitare il SA come turista però avrete la possibilità di farlo senza particolari restrizioni anche se il visto turistico che viene rilasciato all’arrivo in aeroporto con l’accortezza di non rimanere oltre i limiti concessi pena la deportazione e l’iscrizione in uno speciale libretto nero, e nemmeno tanto virtuale, che impedirà l’ingresso quando deciderete di tornarci.
Prima di decidersi è opportuna una visita, sia per scegliere la base ove installare il vostro business sia per verificare con occhio attento la corrispondenza alle vostre aspettative che siano inerenti alla scuola per i figli, luoghi di culto, cultura, palestre, centri commerciali, ospedali, luoghi di divertimento, il mare, le spiagge accessibili, la dogana, il porto, l’aeroporto e la stazione, le banche, le agenzie immobiliari, l’ufficio immigrazione, l’ambasciata / consolato italiana, come acquistare un’auto, moto, autocarro e come rivenderli quando non servono più e mille altre verifiche doverose che vanno effettuate prima di decidere di trasferirsi in SA non dimenticandosi la questione sicurezza da non sottovalutare. Del resto stiamo parlando di una Nazione africana.

Il capo di Buona Speranza (come si vede anche i sudafricani contribuiscono all'errore)


I visti sono di vari tipi, tralascio quelli turistici e medicali, tralascio anche quelli per studio e corporate, quelli per ricongiungimento familiare e mi concentro su quelli relativi alla creazione del vostro business nella nazione arcobaleno. Il Permesso Affari pur non essendo un visto è la prima condizione per accedere al mercato Sud Africano per operare localmente. Attenzione che potrete condurre affari in SA anche senza possedere un visto permanente (o temporaneo inizialmente) attraverso l’ottenimento volta per volta di un visto per condurre un business che viene concesso per periodi fino a 90 giorni ma non più rinnovabili per altri 90 giorni come in passato (vedere il paragrafo “Legge Immigrazione e aggiornamenti”), ma non potrete occuparvene legalmente se dotati di un visto turistico, nemmeno se siete i titolari dell’impresa.

Permesso Affari (Business Permit)

Il Permesso Affari (attenzione non si tratta di un visto ma del permesso a condurre affari in territorio Sud Africano) è rilasciato ai cittadini stranieri che desiderano investire o acquistare un’impresa esistente o iniziare una nuova impresa in Sud Africa. Gli investimenti possono essere per attività in proprio, con o senza un partner Sud Africano. Una licenza commerciale è regolata nei termini alla sezione 15 (1), del regolamento 24 e gli articoli 13 e 14 dell'Allegato A della specifica legge sul commercio, inoltre la materia è trattata nell’Immigration Act (Legge sull’Immigrazione).
Il Permesso Affari può essere rilasciato dal Dipartimento degli Affari Interni a uno straniero che intende stabilire o investire in un business in Sud Africa, in cui lui o lei può essere impiegato, esteso ai membri della famiglia diretta (moglie/marito e figli e in alcuni casi genitori se a carico prima del trasferimento) di tale straniero a condizione che determinati requisiti sono stati soddisfatti.
Anche se la legge richiede l’investimento di 2,5 milioni di rands (circa €236,000 al 04/09/12) in un business per ottenere le relative licenze commerciali temporanee e permanenti, è possibile ottenere questi permessi con investimenti di capitale inferiore, a volte a partire da R400,000 (circa €40,000) evidente che per ottenere queste “agevolazioni” vanno contattate apposite strutture private (Immigration Agent), in genere agenzie autorizzate a operare che vanno adeguatamente pagate del prezioso supporto (non spaventatevi però, le pretese economiche non superano i 1,500/2,000 euro e solo per grossi importi ben al di là dei 2,5 Milioni di Rand pretendono una percentuale fissa.
Attenzione, il capitale deve essere interamente a rischio, significa che non è possibile che voi chiediate un prestito in Italia e con quello che avete ottenuto investite in SA, la provenienza dei fondi va dimostrata anche attraverso la vostra banca italiana che deve certificarne la provenienza (misura posta in essere anche per evitare il famoso Money Laundry).
E comunque Il capitale non deve necessariamente essere investito in Sud Africa: si tratta soltanto di una “garanzia”, possono essere per esempio dei risparmi investiti in Italia di cui devi solo dimostrare il possesso. Non contano gli investimenti in beni immobili. A un mio fortunato amico che aveva vinto una cospicua cifra al superenalotto è stato concesso il visto con qualche discussione, creando quindi un precedente. Se siete in grado di dimostrare che il capitale è frutto di una vincita in una lotteria legale, quindi frutto di un gioco a rischio (a rischio di perdere) allora rientra nella casistica. Comunque non disperate, le leggi Sud Africane per quanto precise, si possono interpretare secondo i bisogni rivolgendosi alle giuste strutture che possono aiutarvi a trovare la formula più adatta alle vostre esigenze senza dover per forza svenarvi e tutto nella più totale legalità.

Visto Residenza (Residence Permit)

A completamento di una procedura per ottenere un permesso, nel nostro caso per ottenere un Permesso Affari è messo in evidenza che comunque l’applicante può qualificarsi per ottenere il visto di residenza permanente. Non è obbligatorio, in effetti potete anche creare il vostro business e farlo gestire da terze persone, se doveste decidere di gestirvelo direttamente ecco la procedura corretta tenendo presente che il grosso della fatica e del lavoro è stato eseguito quando avete ottenuto il Permesso Affari.
In generale va notato che il visto (permanente) residenza in Sud Africa garantisce il possessore della massima flessibilita riguardo gli ingressi e uscite da e per il Paese e nei confronti di qualsiasi altra attività svolta in SA incluse participazioni o possesso di altre aziende, o ogni altra attività che si decida di seguire o esercitare in Sud Africa.
In quaIche categoria o situazione il visto viene concesso secondo determinate condizioni. Dopo almeno 5 anni di residenza permanente in Sud Africa si è comunque liberi di scegliere la nostra attività permanente nel Paese che sia la prosecuzione dell’attività per la quale ci siamo inizialmente proposti che qualsiasi altra in un ambito legalizzato.
Lo status di residente permanente non cambia quello della cittadinanza originale dell’applicante che resta quella originale e quindi il passaporto che non si modifica.  La residenza permanente permette di ottenere la carta Sud Africana di identità emessa nei confronti di un non cittadino e comunque valida per tutti diritti che lo status concede. Lo status di Cittadino Sud Africano, che comunque non affronterò in questo articolo è un passo successivo e il non ottenimento non compromette affatto le prerogative e i diritti della residenza permanente. Ho un amico italiano che risiede in Sud Africa da oltre vent’anni. Ha la residenza permanente ma non ha mai preso la cittadinanza sudafricana per libera scelta.
Il consiglio che posso dare è quello di prendere in considerazione seriamente il vostro permesso di residenza permanente, in quanto il non ottenimento potrebbe in alcuni casi portare alla perdita di vantaggi fiscali. Le persone che hanno ottenuto visti di residenza permanente in Sud Africa ed in seguito hanno lasciato il paese e desiderano riprendere la residenza devono verificare la validità dei visti di ingresso originali. La consultazione con un esperto di immigrazione è particolarmente consigliabile.

La documentazione necessaria

Per quanto possa sembrare semplice anche il Sud Africa ha la sua brava burocrazia. Niente in confronto alla nostra comunque, tutto è superabile se armati di sana pazienza. Eh sì, perché a partire dal 2011 siamo noi potenziali investitori a doverci occupare delle varie richieste che noi, e solo noi, dovremo presentare alla commissione apposita al Ministero per l’Immigrazione al fine di ottenere l’agognato visto, permesso o anche semplice certificato.
Va precisato che la legge relativa all’Immigrazione ha subito nel corso degli anni dei continui aggiustamenti per migliorarla e renderla maggiormente dinamica, piccole modifiche che nulla tolgono alla legge originaria del 2002 ma che riducono in qualche modo l’afflusso indiscriminato di immigrati dai paesi africani meno disciplinati nel recepire gli accordi e le normative in vigore negli accordi di reciprocità.
È altresì emblematico quanto dichiarato recentemente dal Ministro Ombra degli Affari Interni Mandy De Freitas a proposito della nuova legge sull’Immigrazione e quelle a venire: "Il Sud Africa è un grande magnete in Africa, attira gente da tutto il continente e oltre, bisogna essere selettivi. C’è la necessità di setacciare con maggiore attenzione chi richiede di risiedervi permanentemente, lavorare, fare affari, instaurare il proprio business che noi vogliamo sia vincente. Non si può accettare ogni Tom, Dick e Harry perché, francamente, è quello che il Sud Africa ha fatto. C’è bisogno di attivare talune misure in modo che si possa setacciare meglio chi c’è e chi chiederà di entrare e respingere con fermezza chi non rispetta i requisiti minimi che ci siamo imposti. Il Sud Africa ha accettato di tutto in passato e questo è parte del problema."

La realtà è che il Sud Africa ha bisogno di attrarre determinate abilità e, naturalmente, investimenti. Non si tratta di una questione quantitativa ma qualitativa. Le persone che beneficeranno del Sud Africa non saranno coloro che vogliono approfittarsi del Sud Africa.
Di seguito è riportato un riepilogo dettagliato degli ostacoli burocratici e giuridici che gravano sugli imprenditori che intendono integrare e registrare una nuova impresa in Sud Africa. Sono esaminate le procedure, i tempi e i costi necessari per creare una società commerciale o industriale con un massimo di 50 dipendenti e una start-up con capitale pari a 10 volte il reddito pro-capite medio nazionale.
Nota: Una precisazione, doverosa per chi si è sempre riferito al sistema politico italiano e non conosce affatto quello di altri Paesi, in questo caso il Sud Africa. Un Ministro Ombra (Shadow Minister) è un membro del partito di opposizione o coalizione che mantiene un controllo sulle attività e le responsabilità di un ministro del governo. Di solito c'è un ministro ombra per ogni portafoglio di governo o settore. Alcuni ministri ombra possono coprire anche portafogli diversi. Insieme, i ministri ombra formano il Ministero Esecutivo d’Opposizione o ombra.
I ministri ombra sono membri privati ​​in quanto non fanno parte del governo esecutivo.
Presentazione della documentazione alla “Commissione per le Imprese e Proprietà Intellettuale” (CIPC) per la registrazione.

1)        Registrazione della nuova Impresa.
La legge del 2008 (ultima legge in vigore in materia) detta Company Act  2008  richiede che siano presentati i seguenti documenti per la registrazione della nuova Impresa:
-Avviso di Costituzione (CdR 14.1)
-Atto costitutivo (MOI) (CdR 15,1 A)
Se il nome proposto è respinto per qualsiasi ragione (in genere perché troppo simile ad altro esistente), la società può ancora essere registrata e il numero di registrazione diventa quindi il nome della società in costituzione. Un nuovo nome già debitamente autorizzato può quindi essere consegnato successivamente. L’applicazione per riservare un nome (CdR modulo 9.1) ha un costo di R50, se effettuato per via elettronica.
Questa operazione richiede 5/7 giorni con una spesa di R175 (circa €17)
2)      Aprire un conto in banca
Per aprire un conto bancario, l’applicante deve fornire prova riguardo chi sono gli amministratori della nuova impresa anche attraverso la verifica dei documenti originali di formazione dell’impresa. Questa procedura può richiedere molto tempo se tutta la documentazione da presentare non risulta in ordine.
Questa operazione richiede da 1 a 2 giorni se tutto risulta in ordine, nessuna spesa aggiuntiva.
3)        Registrazione all’ufficio delle Imposte (SARS)
Una volta aperto il conto bancario deve essere effettuata la registrazione all’uficio delle imposte SARS per la tassa sul reddito, l’IVA (VAT), e le ritenute alla fonte in nome e per conto dei dipendenti (PAYE e SITE).

Le attività con un fatturato maggiore di R1,000,000 (circa €94,500), necessitano della registrazione della partita IVA (VAT). Per registrare l’impresa e ottenere il numero di VAT va compilato il modulo VAT101. CIPC e SARS sono collegati elettronicamente. Non appena una impresa viene registrata, tecnicamente il termine si chiama incorporazione, l’ufficio SARS, competente nella zona dove la vostra impresa è situata, viene avvisato e provvederà all’emissione di un numero di registrazione per l’imposta sui redditi a nome della vostra impresa (attenzione che sono più veloci della luce, non fate a tempo a lasciare l’edificio degli uni che gli altri sanno già tutto, insomma, non facciamoci notare).

L’impresa deve anche registrarsi come datore di lavoro attraverso il form “EMP 101e” che provvede alla necessaria registrazione per tutte le ritenute alla fonte applicabili al contribuente incluso PAYE (Pay as You Earn) or SITE (inclusivo delle tasse del contribuente), UIF (Fondo assicurazione contro la disoccupazione) . il SITE è sempre pagabile a partire dai primi R60,000, mentre il PAYE si paga a partire dall’eccedenza dopo i R60 000 (circa €568). Il datore di lavoro è obbligato a registrarsi come impresa ai termini del paragrafo 15 della quarta scheda alla legge dell’Imposta sul Reddito (Income Tax Act). Per chiarire: se un lavoratore guadagna meno di R60,000 pagherà il SITE, mentre se il dipendente guadagnerà più di R1,000,000 pagherà attraverso il PAYE.Non è necessaria alcuna registrazione separata per il SITE. Ogni datore di lavoro che è  tenuto a registrarsi con la SARS per il pagamento delle imposte dei dipendenti è inoltre tenuto a registrarsi con SARS ai fini del pagamento dei contributi del fondo di assicurazione di disoccupazione. Un datore di lavoro non dispone di un potere discrezionale per registrarsi con la SARS o l’UIC  (Ministero del Lavoro), in quanto la responsabilità del datore di lavoro di registrare e pagare le tasse dei dipendenti determinerà con chi il datore di lavoro deve essere registrato ai fini UIF.

Per quanto riguarda le applicazioni relative all’Imposta sul Valore Aggiunto (VAT), la SARS valuta la redditività del business come parte del processo di registrazione. L'azienda deve nominare un pubblico ufficiale secondo i termini della sezione 101 della legge sull'imposta sul reddito e deve comunicare all'ufficio competente SARS il nome, indirizzo postale e residenziale di tale persona. Questa persona deve essere residente in Sud Africa. SARS svolge anche un controllo fisico dei locali commerciali ed esegue un colloquio con il pubblico ufficiale (o in sestituzione il medico fiscale autorizzato ad effettuare la procedura di registrazione) prima che la domanda di partita IVA venga elaborata

La SARS ha introdotto nuove procedure di verifica per la partita IVA, con effetto dal 13 novembre 2008, nel tentativo di combattere le frodi. Questi requisiti comprendono:
1)    le domande devono essere presentate personalmente o da un medico fiscale debitamente autorizzato e registrato,
2)    le domande devono essere accompagnate da un documento di identità, dati bancari e la documentazione comprovante l'indirizzo fisico del business.
Questa complessa serie di operazioni richiede circa 12 giorni (lavorativi) senza alcun costo diretto.
4)      Registrazione Dipartimento Lavoro per Assicurazione di Disoccupazione
Per completare la registrazione per l’Assicurazione di disoccupazione, l’impresa sottomette i modelli U18 & U19 al fine di completare l’iscrizione la prima volta. Una volta che l’iscrizione viene approvata, il Dipartimento del Lavoro emette un numero di riferimento.
Questa operazione richiede circa 4 giorni in simultanea con la registrazione di cui al punto 5, nessun costo
5)      Registrazione presso il CIPC per l’indennità infortuni occupazionali e malattie
Il form per la registrazione può essere ottenuto attraverso il sito web del Dipartimento del lavoro (www.labour.gov.za). Non è necessario attendere l’approvazione per iniziare le attività dell’impresa. Il form relativo è il W.As.2, una comunicazione scritta verrà inviata una volta completato l’iter applicativo e la domanda è stata esaminata.
Questa operazione richiede circa 4 giorni in simultanea con la registrazione di cui al punto 4, anche in questo caso nessun costo a carico dell’impresa. Evidente che tutti gli spostamenti, le copie dei documenti, le perdite di tempo dovute a incomprensioni con l’ufficiale addetto, la poca voglia di ascoltarvi che ha, lo stress, il caldo, la paura di essere incompresi e quella di essere derubati non hanno prezzo, per tutto il resto la mastercard non serve.

Finito?

Non ancora!
Per poter apprezzare pienamente la mia fatica è doveroso conoscere la legge di Immigrazione con tutti i suoi aggiornamenti.
La legge di riferimento è l’Immigration Act No. 13 del 2002 e successive modificazioni effettuate nel 2004 e nel 2011. Le ultime modificazioni non sono state ancora completamente applicate, per quello che riguarda l’argomento qui trattato comunque è vero solo in una piccolissima parte.
Per poterla consultare insieme agli aggiornamenti ho inserito i relativi links. Attenzione, i files e le pagine sono in Inglese ma questo non dovrebbe rappresentare un problema, del resto in Sud Africa è richiesta la conoscenza dell’Inglese.
.
Non esistate a contattarmi in caso di chiarimenti.
Legge Immigrazione e aggiornamenti
Immigration Act No. 13, 2002:
Immigration Act No. 13, as amended in 2004:
Immigration Act No. 13, as amended in 2011:

Buona fortuna con la vostra impresa e benvenuti in South Africa!
La bandiera Sudafricana
Questo articolo e' stato pubblicato su Voglio Vivere Così il 3 Ottobre 2012.

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MA SARÀ MAL D’AFRICA?

Una vita avventurosa come la mia difficilmente te la sogni, perfino se sei un patito dei film di Indiana Jones. Figuriamoci io, nato quando la tv ancora non si sapeva cosa fosse. Quando a scuola mi chiedevano cosa avrei fatto da grande, rispondevo che volevo fare il pilota di auto da corsa, questo perché mio padre, che lavorava per una grande compagnia petrolifera, mi portava spesso negli autodromi delle città europee in cui si recava per lavoro. I miei non hanno mai vissuto più di tre anni nella stessa città; all’inizio fu l’Inghilterra, poi la Scozia, in seguito il salto al di là dell’Oceano, in Texas, e poi di nuovo in Inghilterra. Posso dire di aver trascorso i primi 16 anni della mia vita in nove diverse città. E la chiamavano vita...

Partire fu una scelta, non una necessità. Decisi che avrei lavorato fuori dai confini italiani come mio padre perché volevo scoprire il mondo con i miei occhi.

La prima tappa fu la Turchia, avevo visitato Ankara da adolescente, una visita fugace. Sulla strada che dall’aeroporto scendeva in città apparve un luogo per me del tutto nuovo, non immaginavo che viaggiare potesse darmi sensazioni così intense. L’Italia era ormai lontana, la Turchia si presentava misteriosa e colorata, non avevo paura, avevo voglia di scoprire. Da quel viaggio non mi fermai più, in pochi anni visitai, lavorando, tutto il medio oriente, Iran e Iraq compresi; ricordo un viaggio particolarmente avventuroso in Afghanistan in auto con due amici, un italiano nel suo anno sabbatico alla ricerca di se stesso e un giovane tedesco alla ricerca di un facile sistema di arricchirsi.

Infine l'Africa.

La scoperta dell’Africa ha un impatto forte, è insieme una gioia e un dramma. Un cielo azzurro come il mare, così profondo che ti penetra nell’anima, la terra rossa, i fiori delle bouganville e quelli profumati delle magnolie. La gente color pece e gli odori, odori forti che non ti abbandonano mai, per tutta la permanenza in Africa. E poi il mal d’Africa un senso di struggente nostalgia che ti assale. Per chi c’è già stato, tornarci diventa quasi un obbligo, per chi non lo ha ancora fatto, sarebbe un peccato vivere senza mai esserci stati. Ho imparato a conoscere questo 'male che non fa male' e che invece provoca sensazioni forti e ti fa sognare anche se vivi fra mille problemi, nella terra più ricca del mondo ma anche in quella più crudele. La ricchezza non viene distribuita equamente, i soldi si fermano in mano ai potenti, in mano a coloro che governano e da lì in un girotondo infernale rimangono senza mai arrivare alla popolazione bisognosa.

Ho vissuto nel nord della Nigeria, fra sabbia e invasi di grandi dighe inutili alla popolazione, serbatoi di quattrini per i ricchi africani corrotti; nelle foreste impenetrabili del Camerun a costruire strade e ferrovie e poi centrali per produrre quell’energia essenziale allo sviluppo del paese; in Togo cercando di decidere dove e come potevano essere impiegati i fondi della cooperazione italiana; sulle coste di Accra, in Ghana, per creare la più grande centrale a carbone africana che non è mai entrata in funzione, certo non a causa nostra; sono stato in Senegal dove la popolazione sorride sempre e non pensa al futuro incerto; in Burkina Faso dove la gente è poverissima e chiede cibo per strada offrendoti quel poco che ha in cambio; ho costruito una centrale in Zimbabwe, in mezzo alla foresta quando ancora si chiamava Rhodesia e i diamanti erano l’unica merce di scambio; ho visto l’Etiopia ed il Sudan con l'intento di aiutare la popolazione a sopravvivere; ho costruito una diga in Uganda e sono stato in Mozambico dove le ragazze ti fermano ai semafori e ti chiedono un po’ di amore; ho visto le meraviglie del Madagascar e le verdi foreste dove lo scempio umano compiuto in nome del commercio di legno esotico comincia davvero a pesare. Meraviglia, stupore, felicità e tranquillità sono solo alcune delle emozioni che la mia mente e il mio corpo hanno provato vivendo in Kenya e in Tanzania. Paesaggi che ti lasciano senza fiato, dove il caldo, il vero caldo, non ti pesa, dove il paesaggio è formato solo da due colori, quello rosso della terra e quello verde degli alberi. Ogni tanto si incontrano piccoli villaggi, fatti di capanne di foglie, pietre e qualche pezzo di legno. Tra queste capanne gli abitanti, con i loro abiti variopinti, colori forti che dicono qualcosa del cuore di chi li indossa.

Il primo cantiere era vicino a Nairobi, poi a Watamu, un’Africa incredibilmente bella. Le notti mi hanno regalato una tranquillità mai provata, con il fuoco acceso e un cielo stellato, incontaminato davvero difficile da descrivere.

Ho conosciuto il South Africa ed è stato amore a prima vista.

Dapprima a Johannesburg per sei anni, ho seguito l’evoluzione del paese. Un paese che stava cercando di uscire dall’Apartheid ed entrare, con enormi problemi, in una nuova epoca. Un periodo difficile della mia vita, denso di pericoli e di paure. I primi tempi sono stati in assoluto i più duri, tutto mi appariva surreale, vivevo la violenza di quegli anni come si trattasse di una fiction, mentre per strada accadeva di tutto. All'inizio, soprattutto di notte, mi ritrovavo spesso sveglio e in tensione, in ascolto di un rumore anomalo, di un latrato di cane un po' troppo insistente, di un cigolio sospetto. Mi alzavo, accendevo tutte le luci in giardino, controllavo. Mi chiedevo come si potesse vivere in quel modo per tutta la vita. Poi, come per ogni dolore o paura, sono arrivato a farci l'abitudine. Dopo qualche mese ero già capace di una sorta di automatismo che mi proteggeva: la notte non mi svegliavo più, sapevo che nel mio cervello ormai si era sviluppata una sorta di spia, pronta a lanciare lampi rossi in caso di reale pericolo. Sapevo che mi sarei svegliato solo in caso di reale pericolo. Me ne andai quando mi offrirono di lavorare in Cina, poi fu il Giappone a stregarmi e l’Indonesia, infine l’Australia dove vorrei tornare, aspettando che la vita scivoli via, lentamente. In seguito sono tornato in South Africa ma a Cape Town per vedere il mare, godere della pace di quell’angolo di mondo. Avevo appeso al chiodo la voglia di viaggiare ma poi con la crisi finanziaria mondiale il lavoro scarseggiava e così ho lasciato la mia ditta di import/export ad un socio e sono ripartito, destinazione Vietnam. A chi pensa che sia giunto il tempo di fermarmi dico che si sbaglia, la prossima meta è tutta da scoprire e sarà...

Ve lo dico quando ci andrò!

Questo articolo è stato pubblicato su  Voglio Vivere Così l'8 Luglio 2012.

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